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“Roots andOffshoots”

Relazione sulle attività svolte in Lituania– Progetto Erasmus+ “Roots andOffshoots” 2018-1-BG01-KA229-047840_4

Progetto Erasmus+Roots and offshoots 2018-1-BG01-KA229-047840_4
Mobilità in Lituania

 

Nell’ambito del progetto Erasmus+ “Roots and Offshoots” che si è svolto in Lituania dal 11 al 15 novembre gli alunni sono stati guidati a conoscere e preservare il patrimonio culturale immateriale sotto l’egidia dell’UNESCO dei vari paesi coinvolti nel progetto.
Il patrimonio culturale non comprende solo monumenti e collezioni di oggetti ma è costituto anche da tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti, feste e artigianato tradizionale.
Questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione, la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi divivere. La sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza ecompetenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.
Gli alunni hanno acquisito consapevolezza che il patrimonio serve a conservare la memoria, non per imbalsamare maper tramandare quel patrimonio che dal passato si proietta nel futuro, loro devono essere il ponte tra passato e futuro.
Il patrimonio crea identità, caratterizza e rafforza il senso di appartenenza
I ragazzi con grande entusiasmo hanno intervistato il Direttore del museo D’Aumale che ha fatto loro comprendereche i beni sono di tutti, tutti devono poterne fruire, e vanno tutelati e protetti, la scuola e le conoscenze sono elementifondamentali, per far sentire ai giovani il bene come proprio.
Gli alunni inoltre hanno ricercato le tradizioni più strane del nostro territorio attraverso l’intervista ai genitori e ai lorononni, scoprendo che alcune di queste tradizioni sono legate a momenti di festa che coinvolgono intere comunità, eche tutti si adoperano per realizzarle: la festa degli schietti, la festa di San Giuseppe, la festa dei morti.
Durante il lavoro i ragazzi hanno acquisito la consapevolezza che la conoscenza, cambia, arricchisce, fa maturareatteggiamenti di rispetto e di cura del patrimonio culturale.
Gli alunni hanno partecipato alle attività del progetto con grande entusiasmo e senso di responsabilità.

 

CONCLUSIONE DEL PROGETTOERASMUS+ ROOTS AND OFFSHOOTS

 

L’Erasmus è un’esperienza formativa e personale che consente ai giovani di conoscere altre nazioni, culture e coetanei con cui confrontarsi e relazionarsi.
È una splendida opportunità di maturazione e di crescita che l’Istituto Mario Orso Corbino offre da più di 20 anni ai suoi studenti.
Erasmus sta per EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students. L’anagramma, non molto intuitivo, richiama il nome del grande umanista Erasmo da Rotterdam.
Erasmo viaggiò per tutta Europa nel corso della sua vita, dedito alla comprensione delle differenti culture. È a lui che si ispirano i progetti di mobilità che offrono agli studenti la possibilità di viaggiare a loro volta, imparando le lingue, conoscendo nuove realtà, e creando una rete di contatti internazionali e di opportunità lavorative per il futuro.
In questo momento, considerata la grave emergenza sanitaria che sta attraversando il mondo intero, le mobilità studentesche in presenza sono sospese, rinviate o talvolta, svolte da remoto.
Quest’ultima è stata proprio la modalità di attuazione della tappa conclusiva del progetto Erasmus +Roots and offshoots, svolta in Italia presso l’Istituto “O.M. Corbino” in video conferenza, dal 18 al 22 Gennaio.
Il progetto, iniziato in presenza nel Gennaio 2019, ha visto i nostri studenti partecipare con grande entusiasmo alle mobilità in Bulgaria, Lituania, Turchia e alle attività conclusive svolte da remoto in Italia.

Gli alunni, guidati dalla coordinatrice per l’Italia del progetto, prof.ssa Rosaria Di Dia, docente di religione e dalle prof.sse Mariella Di Gregorio, docente di lingua inglese e Maddalena Panza vecchia, docente di Lettere, hanno chiuso il progettocon lo svolgimento dei lavori relativi al tema
Culture in family
condividendo tradizioni, usi e costumi dei diversi Paesi, insieme ai coetanei bulgari, turchi e lituani.
L’esperienza si è rivelata del tutto positiva. La modalità di svolgimento del meetingonline ha consentito ad un maggior numero di studenti di prendere parte alle attività e di affermare che se la pandemia divide, la rete unisce!
Nessun addio però è stato espresso nei saluti finali che si sono trasformati in un “see you soon” “a presto, a dopo la pandemia!” tra lacrime di emozione per la conclusione di una bellissima avventura e di rammarico per non aver avuto la possibilità di riscaldarsi il cuore in un abbraccio vero, fisico, accogliente.
La speranza, per tutti, è di rivivere questi momenti di condivisione e studio quanto prima, ovviamente in presenza.